Simona Cinà: L’Autopsia Rileva Tasso Alcolemico Elevato, Ipotesi Caduta Accidentale in Piscina

La tragica e prematura scomparsa di Simona Cinà, la pallavolista ventenne annegata in una piscina di Bagheria la notte del 2 agosto scorso durante una festa di laurea, continua a tenere con il fiato sospeso l’intera comunità e l’opinione pubblica. A distanza di settimane dall’accaduto, le indagini proseguono senza sosta e i primi, parziali, risultati dell’autopsia e degli esami tossicologici sul corpo della giovane iniziano a delineare un quadro più definito della dinamica che ha portato a questa inaccettabile fatalità. I dettagli emersi, pur fornendo alcune risposte, sollevano nuove domande e mantengono aperta l’inchiesta, mentre la famiglia attende con angoscia i risultati completi per comprendere appieno la verità.

Simona Cinà, gli esami tossicologici: «Aveva bevuto alcol, ma nessuna  traccia di droghe». Svolta

Un’Ombra Sull’Alcol: I Risultati Preliminari Dell’Autopsia

Secondo le conclusioni preliminari del medico legale Tommaso D’Anna, incaricato dalla Procura di Termini Imerese, gli esami eseguiti sul corpo di Simona Cinà hanno accertato la presenza di un elevato tasso alcolemico nel sangue. Questo dato rappresenta un elemento cruciale nell’analisi della tragedia, poiché apre a nuove ipotesi sulle condizioni psicofisiche della giovane al momento dell’incidente. In contrasto con alcune speculazioni iniziali, gli stessi esami hanno categoricamente escluso l’assunzione di qualsiasi tipo di sostanza stupefacente, inclusi i droghe sintetiche. Questo dettaglio allontana la pista di un coinvolgimento di sostanze illecite, concentrando l’attenzione degli inquirenti sul ruolo dell’alcol come possibile fattore determinante.

L’elevato tasso alcolemico, infatti, potrebbe aver compromesso la lucidità e la coordinazione di Simona, rendendola vulnerabile a un incidente che in altre circostanze avrebbe potuto avere un esito diverso. Le indagini si concentrano ora su come l’alcol possa aver portato la giovane a perdere conoscenza, o comunque a trovarsi in una condizione di incapacità di reazione, che l’ha resa vittima della piscina.

L’Ipotesi della Caduta Accidentale: Una Ferita Rivelatrice

Un altro elemento significativo emerso dall’autopsia è la rilevazione di una ferita sul corpo di Simona, compatibile con una caduta accidentale. Questa lesione, pur non essendo stata descritta in dettaglio, alimenta l’ipotesi più plausibile e tragica: la giovane potrebbe essere scivolata sul bordo della piscina. In seguito alla caduta, avrebbe battuto la testa, perdendo i sensi e cadendo poi in acqua senza avere la possibilità di reagire o chiedere aiuto. Questa ricostruzione, al momento solo ipotizzata e al vaglio degli inquirenti, spiegherebbe l’assenza di segni di lotta o di reazione di difesa, suggerendo un annegamento avvenuto in uno stato di incoscienza.

La tragedia si è consumata intorno alle 4:00 del mattino, un orario in cui la festa di laurea stava probabilmente volgendo al termine, o comunque in una fase di minore attenzione generale. È stato in quel frangente che Simona è stata trovata sul fondo della piscina da due ragazzi, i quali si sono subito tuffati nel tentativo disperato di salvarla. Purtroppo, ogni sforzo di rianimazione, sia da parte dei presenti alla festa che dei soccorritori del 118 giunti prontamente sul posto, si è rivelato vano. La vita di Simona si è spenta lì, in un attimo di tragica fatalità, lasciando un vuoto incolmabile.

Inchiesta Aperta: Nessun Indagato ma Responsabilità da Chiarire

Nonostante le prime risultanze dell’autopsia abbiano fornito elementi importanti, l’inchiesta condotta dalla Procura di Termini Imerese resta aperta. L’obiettivo primario è chiarire la dinamica esatta dell’accaduto e verificare eventuali responsabilità. Al momento, non risultano persone iscritte nel registro degli indagati. Questo non significa che le autorità abbiano escluso a priori la possibilità di individuare negligenze o omissioni che possano aver contribuito alla tragedia. Le indagini proseguiranno per accertare se siano state rispettate tutte le normative di sicurezza relative alla gestione della piscina e della festa, e se vi siano state condotte che, anche indirettamente, possano aver causato o aggravato l’incidente.

L’avvocato Mario Bellavista, legale dei familiari di Simona, ha dichiarato: “Al momento non è il caso di fare considerazioni nel rispetto della vittima e della famiglia”. Le sue parole sottolineano la delicatezza del momento e la necessità di attendere il deposito dei risultati completi degli esami prima di valutare ulteriori passi legali. La famiglia Cinà, provata dal dolore, attende risposte definitive per poter elaborare il lutto e, se del caso, ottenere giustizia per la loro cara.

Simona Cinà pallavolista morta a 21 anni durante la festa in piscina di una  villa a Bagheria

Il Dolore di una Comunità e il Ricordo di Simona

La notizia della morte di Simona ha scosso profondamente la comunità di Bagheria e l’intero mondo sportivo locale. Simona Cinà non era solo una giovane donna, ma una promettente pallavolista, piena di vita, di energia e con tanti sogni da realizzare. Molte società sportive hanno osservato un minuto di silenzio in sua memoria, un gesto che testimonia il profondo cordoglio e il rispetto per la sua persona e per la sua passione sportiva. Amici, allenatori e compagni di squadra la ricordano con affetto e commozione, descrivendola come una ragazza solare, entusiasta, con un futuro brillante davanti a sé.

La sua scomparsa è una ferita aperta che difficilmente potrà rimarginarsi completamente. La tragedia di Simona Cinà ci ricorda l’importanza della prudenza, della consapevolezza e della vigilanza, soprattutto in contesti di festa dove l’euforia può talvolta far abbassare la guardia. Mentre le indagini proseguono, il ricordo di Simona rimane vivo nei cuori di chi l’ha conosciuta e amata, un monito doloroso ma necessario sulla fragilità della vita e sull’importanza di ogni singolo istante. La speranza è che la verità emerga pienamente, portando un po’ di chiarezza e, forse, un inizio di pace per la sua famiglia e per tutti coloro che l’hanno pianta.

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