Feltri, L’Attacco Frontale a Ilaria Salis e ai “Comunisti”: “Ha Commesso Reati, L’Immunità è Sbagliata”

Nel panorama mediatico italiano, poche voci sono capaci di innescare una deflagrazione di polemiche con la stessa rapidità e irruenza di Vittorio Feltri. Il direttore editoriale di Il Giornale, ospite fisso dei salotti televisivi, ha scelto il programma Dritto e Rovescio per sferrare un attacco frontale, diretto e senza precedenti, contro l’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra, Ilaria Salis. La controversia, già infuocata per il recente voto della Commissione giuridica del Parlamento europeo in merito alla revoca dell’immunità della Salis, ha trovato in Feltri il suo più feroce e intransigente accusatore. Il giornalista, noto per il suo stile “scorretto e colorito”, ha usato parole di fuoco, non risparmiando critiche sia alla figura della parlamentare, sia ai suoi elettori, definiti senza mezzi termini “gentaglia lì”, i suoi “amici comunisti”.

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La Partita Europea e il Voto Salvifico

Il cuore della contesa risiede in una decisione che ha sollevato un vespaio politico internazionale. La Commissione giuridica del Parlamento europeo si è espressa contro la richiesta di revoca dell’immunità parlamentare per Ilaria Salis. Il voto, terminato con 13 contrari e 12 favorevoli, ha visto il Partito Popolare Europeo (PPE) giocare un ruolo decisivo, schierandosi a sorpresa a favore della protezione della neoeletta.

Tuttavia, il voto della Commissione non è ancora definitivo. La palla passerà all’aula, dove la decisione finale, prevista per la prima settimana di ottobre, stabilirà il destino politico e giudiziario della Salis. L’eurodeputata, eletta nel 2024, si trova in un limbo legale dopo essere stata detenuta in Ungheria dall’inizio del 2023. Le accuse a suo carico sono gravi: lesioni aggravate e partecipazione a un’organizzazione criminale, in relazione a una contromanifestazione antifascista avvenuta a Budapest nel febbraio dello scorso anno.

La sua vicenda personale, esplosa a livello internazionale con la diffusione delle immagini che la ritraevano in tribunale in catene e manette, aveva già suscitato proteste e denunce di trattamenti “disumani”. L’evento aveva persino richiesto la convocazione dell’ambasciatore ungherese alla Farnesina, con il Ministro Tajani che aveva ammesso pubblicamente: “Stavolta si è ecceduto.” Nonostante il clamore e l’indignazione per le condizioni di detenzione, la questione legale rimane aperta e su questo punto Feltri ha puntato l’indice con la sua consueta veemenza.

“Reati Accertati”: L’Immunità Sbagliata

L’intervento di Vittorio Feltri non ha lasciato spazio a sfumature o pietismi. Il suo ragionamento è stato brutale nella sua semplicità: il concetto di immunità non può e non deve coprire reati commessi.

Sbagliato dare l’immunità a Ilaria Salis,” ha tuonato il giornalista. “Questa signora ha commesso dei reati, sono stati anche accertati e deve subire un processo come tutti i cristiani, mi sembra ovvio.”

Questa affermazione, con l’uso del colorito riferimento a “tutti i cristiani” (un modo per dire “tutti i comuni mortali”), è il fulcro della sua critica. Feltri dipinge l’immunità non come uno strumento di tutela politica, ma come un privilegio ingiusto concesso a una persona che, secondo lui, ha già violato la legge in modo comprovato. Il suo attacco mira a smontare la narrazione, promossa soprattutto dalla Sinistra, che vorrebbe la Salis come vittima di una persecuzione politica ungherese.

Feltri, invece, ribalta il concetto, suggerendo che l’immunità sia un favore concesso per ragioni puramente ideologiche: “Invece no, lei no, perché è stata eletta, eletta dai suoi amici comunisti, quella gentaglia lì.” L’uso di un termine così dispregiativo (“gentaglia”) non è solo un attacco alla Salis, ma una delegittimazione totale della base elettorale che l’ha portata in Europa, bollandola come un gruppo di persone il cui unico scopo politico è quello di sottrarre la propria rappresentante alla giustizia.

 

Il Peccato Imperdonabile: L’Occupazione Abusiva

 

L’affondo più pesante e mirato di Feltri non riguarda però i fatti di Budapest, ma un aspetto della vita personale e politica della Salis in Italia: l’accusa di occupazione abusiva di case. Per il giornalista, questa è la vera “idea” che non può essere tollerata e che svela la natura più profonda della sua critica.

“Qualcuno voleva liberare questa povera ragazza per le sue idee. Ma che idea ha questa qui? L’idea che si possono occupare le case degli altri senza autorizzazione,” ha tuonato Feltri.

Questo passaggio è retoricamente cruciale. Feltri sposta il focus da un processo contro il fascismo (Budapest) a un crimine contro la proprietà privata (Italia), un tema che tocca corde sensibili e ideologiche nel dibattito politico nazionale. Per un giornalista di orientamento conservatore come Feltri, l’occupazione abusiva di immobili (un’accusa storicamente legata a frange dell’attivismo di sinistra) è il simbolo di una mentalità che disprezza le leggi fondamentali e i diritti civili, in questo caso, il diritto di proprietà.

In questo modo, Feltri non sta solo criticando un atto legale, ma sta delegittimando l’intero corpus ideologico della Salis, suggerendo che la sua elezione non sia stata un atto di tutela dei diritti umani, ma un escamotage per proteggere una criminalità di matrice politica.

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L’Analisi Retorica: Lo Stile “Scorretto” come Arma

 

Lo stile di Feltri, definito dai media come “scorretto e colorito”, è in realtà la sua arma più affilata. Il suo linguaggio, ruvido, diretto e spesso volgare, è studiato per aggirare la diplomazia e parlare direttamente alla “pancia” del pubblico, polarizzando immediatamente il dibattito. L’uso di termini come “gentaglia lì” non è casuale; esso serve a marchiare l’avversario con un disprezzo così radicale da renderlo inaccettabile non solo a livello politico, ma anche sociale e morale.

La sua capacità di condensare in poche frasi il pensiero di una parte dell’opinione pubblica, che vede nell’attivismo di sinistra una forma di sovversione dell’ordine, è ciò che lo rende un personaggio mediaticamente esplosivo e, per i suoi sostenitori, un eroe della schiettezza. La critica alla Salis si trasforma così in una critica universale a una certa “casta” politica che, a suo dire, si sente al di sopra della legge.

 

La Digressione Inutile: Il Caso Flotilla

 

A dimostrazione del suo approccio omnibus al commento politico, Feltri è intervenuto anche su un altro argomento caldo, la missione della Flotilla (presumibilmente in riferimento a qualche azione di protesta in acque internazionali), liquidandola con altrettanta irriverenza.

“Un casino totalmente inutile. Non si può andare a fare i bulli nei mari che non sono di casa nostra per protestare,” ha chiosato.

Sebbene la critica sulla Flotilla sia tematicamente coerente con la sua avversione per le manifestazioni di piazza o le azioni dirette in contesti internazionali, in questo caso serve soprattutto a rafforzare la sua immagine di critico universale, pronto a demolire ogni iniziativa che egli percepisca come velleitaria, non autorizzata o, peggio ancora, contraria agli interessi nazionali o al senso comune.

 

La Polarizzazione Inevitabile

 

Il duro attacco di Vittorio Feltri contro Ilaria Salis non è solo una cronaca, ma il sintomo di una profonda polarizzazione ideologica che sta attraversando l’Italia e, di riflesso, l’Europarlamento. La vicenda Salis ha cessato di essere un semplice caso giudiziario per diventare un simbolo: per la Sinistra, è la bandiera della lotta contro l’autoritarismo e per i diritti umani; per Feltri e la sua area politica, è l’emblema di un opportunismo politico che tenta di sottrarre alla giustizia chi ha commesso reati, abusando dello strumento dell’immunità.

La decisione finale dell’aula europea, attesa a breve, non sarà solo un voto tecnico-legale, ma una cartina di tornasole che mostrerà quanto peso avranno l’indignazione per le catene ungheresi e, dall’altra parte, le accuse di Feltri sull’occupazione abusiva e sul mancato rispetto della legge. Indipendentemente dal risultato, le parole di Vittorio Feltri hanno già raggiunto il loro scopo: dividere, indignare e, soprattutto, portare a galla una verità scomoda che, nel suo stile irriverente, è sempre pronta a esplodere.

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